mercoledì 9 dicembre 2009

Siena - Varese

Questo è l'articolo che potete anche trovare sull' E-Magazine di Basketville

Qui Siena 87
La Siena meno brillante della stagione riesce a vincere l'ottava partita consecutiva in campionato. La Mens sana sembra da subito poco lucida su entrambi i lati del campo del campo, soffre la velocità e l'organizzazione di Varese e non riesce a governare la partita. Morandais e Tusek sono due spine nel fianco della difesa toscana. ma forse è proprio in queste situazioni che si vede il vero valore di una grande squadra. In difficoltà, con soli 3 punti di vantaggio (68-65), ecco che esce fuori l'indole vincente di Siena. Prima il solito Stonerook con due triple consecutive e poi un ritrovato Lavrinovic che mette a referto 8 punti nell'ultimo quarto di gioco, permettono ai biancoverdi di chiudere il match quando mancano meno di due minuti alla fine (81-72). McIntyre e Hawkins sono apparsi alquanto sottotono durante tutto il match, mentre Eze continua a mettere in fila alti e bassi che necessiterebbero di una valutazione più approfondita. Da sottolineare la buona verve offensiva mostrata nei primi due quarti da Sato, e negli ultimi due da un redivivo Domercant, sempre presente quando la partita lo richiede. Alla fine il +13 sembra addirittura generoso per la prestazione degli uomini di Pianigiani. Comunque rimane l'impressione che anche questo campionato regalerà difficilmente forti emozioni, almeno per quanto riguarda la lotta per il titolo.

Qui Varese 74
I Lombardi ci hanno provato. Fino all'ultimo minuto. Di sicuro la miglior squadra vista a Siena durante questa prima parte di stagione. Merito di un Pillastrini abile stratega, che presenta in campo una difesa molto duttile, allo stesso tempo fisica e veloce, molto mobile e che confonde a tratti Siena con una zona 3-2 molto efficace. Dal punto di vista offensivo soprende la pulizia e la lucidità di Gergati, che di sicuro risulta molto più convincente dei vari Reynolds o Childress. Morandais eTusek mettono ripetutamente in difficoltà i toscani, con un'ottima presenza sia dall'arco che nell'area pitturata. Lo sloveno è il migliore dei suoi, e un po' di emozione la da vederlo combattere su entrambi i lati del campo come un ragazzino appena uscito dalle giovanili. Cotani da classico lungo duro, un po' di altri tempi, porta a casa un'ottima prestazione. Forse varese avrebbe potuto giocarsi a pieno le sue chance se Childress non avesse sprecato molti, forse troppi, palloni nell'ultimo quarto. Infatti l'attacco lombardo, anche per merito della difesa toscana, perde quella lucidità di sistema che Pillastrini aveva saputo tanto bene mettere in campo nei primi 30 minuti. I segnali peri biancorossi sono comunque incoraggianti. La strada che conduce alla salvezza sarà ardua ma sicuramente possibile se il roster lombardo manterrà questo livello di prestazioni. Il prossimo passaggio obbligato è vincere domenica, a Napoli, contro il fanalino di coda del campionato.

martedì 24 novembre 2009

Frecciate da settima giornata

- E' stato bello finché è durato. Avellino ha perso la prima partita dopo 6 w consecutive e il primo posto in classifica. Domenica ospita Siena. Il bello per gli Irpini è che potrebbero passare la prossima settimana da vera prima in classifica, con lo scontro diretto a favore.

- Siena è forte, fortissima, molto forte, molto fortissima.

- Che la Virtus Bologna sia diventata finalmente una squadra?

- Roma ha avuto il merito di far credere a tutti che per i primi venti minuti si stesse giocando una partita alla pari. Certo che non segnare per 7 minuti un po' di problemi te li crea.

- Williams è tornato, 45 di valutazione e partita quasi perfetta. Pesaro è data ancora per dispersa. Che fine ha fatto? Nemmeno Giacobbo saprebbe dare una soluzione a questo enigma.

- Se continua con questa progressione Napoli potrebbe non essere la prima squadra nella storia del basket a concludere un campionato con un numero relativo in classifica.

Siena - Roma

Questo è il mio pezzo uscito sull' E-Magazine Basketville di questa settimana. Date un'occhiata all'intero giornale se avete 5 minuti di tempo.

"Roma illude, Siena conclude"

Qui Siena 83

Partiamo dagli ultimi 20 secondi del secondo quarto. Siena ha appena ricucito un tentativo di fuga di Roma, il punteggio è di 37-38 per i laziali. McIntyre gestisce l’ultimo pallone del primo tempo, aspetta gli ultimi sei secondi. Sfrutta il blocco di Stonerook, tira da tre, segna. Siena 40 – Roma 38. Si può dire che la partita è finita su questo episodio. Al rientro dagli spogliatoi Siena chiude le maglie difensive, piazza un parziale di 13 a 0 e chiude il match. Eppure la Mensana aveva sofferto l’aggressività e la velocità dei capitolini nei primi 19 minuti del match. Hawkins parte subito bene, mette a referto sei punti ma poi commette due falli, viene sostituito e rivedrà il campo solo a 2 minuti dalla fine del secondo quarto. Uscita la guardia americana, Siena appare confusa, fin troppo per il gioco a cui ha abituato gli amanti del basket. Roma arriva fino al +6 (22-28), ma poi i soliti immensi Stonerook e McIntyre riportano sotto la Montepaschi. Nel secondo tempo non c’è storia, Siena permette all’attacco romano la miseria di 20 punti e chiude la partita soprattutto grazie ad un Zisis brillantissimo, che conferma l’ ottima impressione fatta nelle ultime uscite. La settimana di fuoco della Mensana è partita bene. Ora i toscani ospiteranno Barcellona in uno scontro interessantissimo per l’Eurolega e poi andranno a far visita all’Air Avellino, che la scorsa settimana ha subito la prima sconfitta in campionato. Comunque l’impressione è che se Siena riuscirà a tenere il suo standard agonistico sui livelli del terzo quarto contro la Lottomatica potrà giocarsi a pieno le sue possibilità di portare a casa finalmente la massima competizione europea.

Qui Roma 58

“Nel primo tempo abbiamo disputato un’ottimo match, mettendo pressione a Siena. Poi nel terzo quarto siamo calati e una squadra come la mensana in queste occasioni ti punisce”. L’analisi di coach Gentile negli spogliatoi è lucida. Roma ha giocato solo per due quarti, poi ha subito smentito gli ottimi segnali di ripresa fatti vedere. La rapidità dei capitolini mette in difficoltà la difesa senese, Jabeer e soprattutto Hutson riescono a penetrare tra le maglie toscane regalando ai tifosi romani l’illusione di una vittoria a Siena. Roma è bella da vedere, aggredisce il pallone, chiude bene l’area e rimane in testa alla partita per dodici minuti. Ma Siena non lascia spazio e demolisce le speranze romane con un break di 13 a 0. Le azione offensive romane diventano confuse, i capitolini pasticciano, asfissiati dalla pressante difesa toscana. Venticinque palle perse sono davvero troppe se si vuole avere qualche chance di vittoria in terra toscana. Jabeer e Hutson, i due protagonisti del primo tempo, si spengono, non realizzano nei secondi due quarti, e condannano la Lottomatica ad una pesante sconfitta. Domenica Roma proverà a tornare alla vittoria in casa, contrò la Ngc Cantù, per aggiustare la classifica che a questo punto si presenta quantomeno complicata.

venerdì 20 novembre 2009

Charlie

Ormai era visto come Charlie, il nemico vietnamita di ogni amante del basket italiano. Sia ben chiaro, nessuno dimentica l'argento olimpico. Ma nessuno dimentica anche una nazionale ormai allo sfascio, con convocazioni quantomeno singolari e lobby di potere all'interno della squadra. Nessuno dimentica anche le sue imprese da allenatore di club; è stato infatti uno dei pochi ad aver vinto tre scudetti in tre città diverse (Varese, Bologna sponda Fortitudo e Siena), ma quando è troppo è troppo. Dopo quell'argento ad Atene, l'Italia è andata incontro a un serie di figuracce non da poco. Niente gioco, niente motivazioni, niente pressioni da parte della Lega. Successori? Si parla di Sacripanti, Repesa, e qualcun altro. L'unico augurio è che non sia Boniciolli. Ciao Charlie, non è che ci mancherai più di tanto.

lunedì 16 novembre 2009

Talento incompreso?


I 55 punti di Brandon Jennings in maglia Bucks contro Golden State faranno piangere in molti a Roma.
Chissà cosa avrebbe fatto fosse rimasto nella capitale: un nuovo anno mediocre come lo scorso (5.5 punti in 17 minuti a partita) o l'esplosione come a Milwaukee?

I raddoppi, le difese serrate, gli schemi europei forse non facevano per lui, meglio l'atletismo a stelle e strisce. Forse troppa pressione e poca fiducia a Roma, mentre in Wisconsin c'è da ritirare su una squadra e un rookie del genere non può che far felici i tifosi dei Bucks.

Scusate il ritardo...




...dopo due settimane passate a far a botte con la connessione finalmente possiamo commentare un paio di cose.

- Avellino è stata per una notte prima in classifica da sola. Siena è stata per una notte seconda. Penso che abbiano gioito molto anche i Mensanini, chissà che due palle che si erano fatti in Toscana da 4 anni a questa parte a vedersi sempre lassù con le altre ad arrancare.

- Le cosidette grandi arrancano. Roma è incerta in campionato, la Virtus Bologna è la meno forte delle big, Treviso forse è la più solida, Milano è in ripresa però...

- Pesaro è l'emblema del basket moderno. Spendere soldi su soldi per avere nomi importanti, un quintetto da Eurolega e poi non riuscire a creare una vera squadra.

- "Riepoli" nell'ultimo quarto ha subito un parziale da Montegranaro di 3-30. Forsa ora in molti rivedranno la loro opinione su quello scempio amministrativo successo questo estate. E forse qualcuno (tipo Meneghin) dovrebbe chiedere scusa ai tifosi reatini e partenopei, e a tutti gli amanti del basket per aver falsato un campionato.

giovedì 5 novembre 2009

Drunk or dunk?




Spero per i Sacramento Kings che i 14 punti nella sconfitta con gli Atlanta Hawks Nocioni li abbia fatti da sobrio.

giovedì 29 ottobre 2009

60 in 3




E' iniziata benissimo la nuova stagione degli italiani in Nba. 60 punti in 3, ma con diversi significati. Il migliore è stato Andrea Bargnani, che ha messo a segno 28 punti (21 nei primi due quarti), nella sorprendente vittoria dei Toronto Raptors sui Cavs di Lebron James e Shaq. Fondamentale per i canadesi anche l'apporto di Marco Bellinelli che ha chiuso il match con 10 punti e dimostrando di essere un difensore molto efficace. Invece Danilo Gallinari partecipa alla sconfitta dei suoi New York Knicks con 22 punti frutto di un 7/13 da oltre l'arco. Il "Gallo" è sembrato ancora un po' impacciato e dovrà trovare un tipo gioco che gli permetta anche di attaccare l'area con efficacia. Comunque, se il buongiorno si vede dal mattino, quest'anno ci divertiremo.

martedì 27 ottobre 2009

Pensieri da terza giornata




Cantù - Montegranaro 79 - 75
Scontro salvezza. Cantù vince grazie ad una buona intesa di squadra. Montegranaro paga il -7 finale nella valutazione di Hite. Sorprendente Greg Brunner.

Siena - Teramo 94 - 70
Noia mortale, Siena dovrebbe vedersi assegnato un solo punto per vittoria. Teramo ce la mette tutta, ma la differenza media tra la Mens sana e gli altri è questa.Ro

Treviso - Pesaro 86 - 84

I biancoverdi mantengono la testa della classifica grazie ad un Neal in splendida forma e ad un Hacket ancora decisivo. Pesaro è 0-3 nel conto delle vittorie, ma ha giocato con le tre capoliste ed ha sprecato tanto. Necessità di un vero centro.

Roma - Avellino 74 - 78

Sarà presto, ma due sensazioni sono chiare. Roma potrebbe ancora una volta pagare la sua confusione tecnica e tattica; Avellino potrebbe essere la sorpresa in un campionato deludente (intanto è in testa con Treviso e Siena).

V. Bologna - Napoli 76 - 62

Una delle partite più amatoriali viste negli ultimi 10 anni in lega A1. Livello bassissimo.

Ferrara - Cremona 82 - 91
Cremona mette in cassaforte i primi due punti stagionali. A Ferrara non basta un Jamison versione bei tempi. Comunque potrebbero essere due squadre davvero interessanti.

Caserta - Milano 104 - 100
4 quarti e 2 supplementari di spettacolo puro. Ebi Ere mostruoso, Di Bella decisivo, Finly troppo solo. Caserta ora è a 4, Milano resta malinconicamente a 2.

Varese - Biella 78 - 87
I lombardi sono dipendenti da Childress. Che Fred Jones giochi bene te lo aspetti, che Aradori ti piazzi un 29 di valutazione meno. Varese dovrà lottare fino alla fine per la salvezza.

lunedì 19 ottobre 2009

Pensieri da seconda giornata




Angelico Biella - Virtus Bologna 79-76
La Virtus Bologna vincerà poco e niente finchè non ci sarà una figura all'interno della società capace di trasmettere tranquillità alla squadra e all'ambiente.
p.s. Abbiamo avuto la conferma che Fred Jones è quel Fred Jones

Benetton Treviso - Lottomatica Roma 92-85

Jaaber fa 32 punti e Roma perde. Neal ne fa 30 e Treviso vince. A volte la differenza la fanno la squadra e l'allenatore. Capito Gentile?

BancaTercas Teramo - Cimberio Varese 84-58
Poi non dite in giro che non vi avevamo avvisato che Bobby Jones era forte forte.

AJ Milano - Carife Ferrara 71-66

Milano è ancora incerta, ma Finley e Acker sono decisivi. Grundy, per fortuna di Ferrara, è lo stesso che avevamo lasciato due anni fa a Teramo.

ScavoSpar Pesaro - Mps Siena 80-67
Per tre quarti Pesaro è rimasta lì incollata e ha messo paura a Siena. Poi Lavrinovic ha deciso di vincere, e puff... vittoria.

Coatings Montegranaro - Pepsi Caserta 86-84
Maestranzi è decisivo. Caserta "grazie" ai suoi americani di lusso perde la partita. Koszarek è un buon giocatore.

Martos Napoli - Air Avellino 58 -82
Avellino è prima in classifica (con Siena e Treviso), e gli irpini hanno dimostrato di avere un ottima panchina. Napoli offre un buon scrimmage più che un derby. Damon Jones in arrivo non potrà guarire tutti i mali di questa (quasi) squadra.

Vanoli Cremona - NGC Cantù 103-104 (d.t.s.)
Cremona potrebbe scrivere un libro su cosa fare per perdere una partita del genere già abbondantemente vinta. Cantù è brava a crederci, sempre.


martedì 13 ottobre 2009

Pillole da prima giornata




Vabbè che Siena è forte, ma Napoli farebbe fatica a salvarsi anche in A2.

Complimenti all' Olimpia Milano che anche quest'anno ha deciso di giocare per l'ennesima volta senza play. Coraggiosi!

Ferrara potrebbe aver azzeccato tutti gli americani.

Troutman e Akyol di Avellino potrebbero essere i crack di questo stagione.

La sfida tra la squadra più confusionaria e quella più disorganizzata è stata vinta dalla prima, Caserta.

"Ma che davero davero" Roma crede di poter vincere il campionato?

lunedì 5 ottobre 2009

Siena vince la Supercoppa



Niente da segnalare, Siena era favorita e porta a casa la gara e la Supercoppa in maniera agevole.
La Virtus ci prova, Lardo alterna le difese, Pianigiani i quintetti, dopo 20 minuti erano già scesi in campo 11 giocatori biancoverdi, mostrando quanta scelta si ritrova quest'anno l'allenatore senese.

Nella Virtus ottima la prova di Kopoonen, Vukcevic, Hurd e del nuovo arrivato Fajardo che sotto canestro mette paura ai lunghi di casa.
Sato è stato votato MVP, ma da incorniciare è stata la prestazione di tutta la squadra, anche i nuovi Zisis e Hawkins seppure appena arrivati hanno mostrato come in questo momento in Italia non ci sia nessuno al pari del Montepaschi e anche in Europa devono iniziare a preoccuparsi.

Curiosità: è il primo trofeo vinto in Italia da David Hawkins, che ha chiesto al capitano Stonerook di poter alzare lui la coppa, desiderio esaudito.

lunedì 21 settembre 2009

Facciamo ipotesi 3/4: sezione "Noi ci salviamo, poi dopo vedremo..."

Caserta: squadra abbastanza giovane, tra le punte delteam campano ci sono di sicuro l'instabile Jumaine Jones, già visto in altre squadre nel bene e nel male. Koszarek l'abbiamo potuto agli europei con la Polonia dove si è comportato in maniera egregia. Attenzione ad Ebi Ere, potrebbe essere uno dei possibili fattori del campionato. Squadra che sembra completa in ogni ruolo compreso quello dell'allenatore: Pino Sacripanti sa fare molto bene il suo mestiere. Play off o salvezza? Voto: 6.5/7

Cremona : La matricola si presenta alle lega A1 con un roster competitivo. Gente di esperienza come Brandon Brown, Sklavos e Troy Bell avranno il compito di guidare il gruppo. Forbes e Rowland sono le scommesse della squadra, e da loro dipenderà l'andamento in positivo o in negativo del team. Dovranno superare le difficoltà del primo anno in A1, ma le speranze di salvezza sono ottime. Voto:6.5

Ferrara: molto più forte della scorsa stagione almeno sulla carta. Ha rimpiazzato il folletto Andrè Collins con una schiera di americani niente male. Luke Jackson, Anthony Grundy (già visto a Teramo qualche anno fa) e Jamison assicurano un buon pacchetto di extra. Sangarè e Joel Salvi potrebbero essere delle piacevoli sorprese. Salvezza alla portata. Voto:6-6.5

Nella prossima e ultima sezione analizzeremo le squadre che lotterano per mantene un posto in A1.

sabato 19 settembre 2009

Bang Bang.


Oltre a sparare la palla dentro il canestro, Delonte West guardia dei Cavaliers era pronto a sparare anche dal vero. La polizia lo ha fermato in sella alla sua moto e gli ha trovato addosso due pistole cariche ed un fucile pure questo carico.
Fucile che come nei migliori film era nascosto nella custodia della chitarra.
Arrestato e rilasciato su cauzione dovrà riuscire a giustificare il tutto e non penso sarà semplice.

Delonte andrà ad infoltire il già cospicuo numero di giocatori di basket che hanno problemi con la giustizia, con vecchie conoscenze italiane quali Lonny Baxter, ex-centro della Montepaschi arrestato subito dopo il suo ingaggio a Siena, sempre per possesso di armi.

venerdì 18 settembre 2009

Facciamo ipotesi 2/4: sezione "Attente grandi, che se vi distraete ve lo mettiamo in quel posto"

Teramo: abbiamo davanti uno dei migliori quintetti della lega. Poeta, Diener (la guardia più intelligente del campionato), Bobby Jones, Amoroso e James Thomas. Certo la panchina è ancora corta per una squadra di alto livello, però un posto fra le protagoniste del campionato sembra esserselo ritagliato. Poi la differenza è sempre pronta a farla uno dei migliori allenatori in circolazione: Andrea Capobianco. Attenti anon sottovalutarla. Voto:7-7.5

Pesaro: squadra molto competitiva sulla carta. Si riforma l'asse play pivot Green-Williams che tanto bene ha fatto ad Avellino. In più dobbiamo aggiungere Sakota e Hicks e i vari Cinciarini, Show, Van Rossom, ecc... Potrebbe essere una grande stagione per la Scavolini, sui livelli del pre-fallimento. Toccate ferro. Voto: 7-7.5

Biella: è tornato a casa Soragna. Arriva una guardia dal grande nome come Fred Jones. Pervis Pasco a presidiare l'area. Plisnic e Garri da 4. Ona Embo, Aradori e Achara a dare qualità dalla panchina. Coach Bechi a dirigere l'orchestra. Sarà la ricetta giusta per puntare ad un ottimo campionato?. Voto: 7

Avellino: il leader naturale della squadra sarà Dee Brown. Il giocatore che potrà fare la differenza (sia in attacco che in difesa) sarà Nelson. Solidità e la voglia di lottare con Lauwers, Dilewicz, Sczewzcik e Porta non mancheranno. Troutman potrebbe essere uno dei lunghi più completi del campionato. L'eleganza e la tecnica saranno concentrate nelle mani di uno dei comunitari più forti della lega, Cenk Akyol (non vi perdete l'occasione di vederlo, ha una delle tecnice di tiro più belle e pulite che io abbia mai visto). Sarà possibile? Voto: 7-7.5


Nel prossimo post troveremo le squadre del "limbo", salvezza o playoff?

martedì 15 settembre 2009

Facciamo ipotesi 1/4: sezione"Vogliamo lo scudetto, ammesso che Siena ci faccia un piacere"

Montepaschi Siena: squadra che vince non si cambia. 9/11 confermati nel roster senese, che sulla carta e anche sul campo sembra imbattibile. Arrivano Hawkins, Zisis e un quarto lungo (Marconato?) dopo le partenze di Kaukenas (real madrid), Finley (Milano) e il prestito di Lechtaler (montegranaro). La Mens Sana punterà, probabilmente per l'ultima volta, sull'Eurolega, ma con un roster così ampio puoi anche concederti distrazioni. Voto: 9.5

Benetton Treviso: si propone come una delle principali anti-Siena, squadra che mette insieme un buon mix di giovani ed esperienza. Acquisti sicuri come Davor Kus e Hukic si incastrano alla perfezione con scommesse (per la verità appaiono già vinte) come Cartier Martin, Motejunas e Hackett. Da evidenziare la conferma di Neal, Wallace e Nicevic, diventato nel frattempo italiano. Mercato coraggioso. Voto: 8

Lottomatica Roma: rispetto agli scorsi anni acquista giocatori sicuri ancora in piena attività. Vitali, Minard e Tourè rappresentano dei colpi intelligenti all'interno del campionato italiano, gente con esperienza e con un carico di solidità invidiabile. Oltre all'indecifrabile Crosariol, Roma ha scelto di affidarsi nel ruolo di guardia ad un giocatore ancora non esploso a livelli europei ma dal buon potenziale: Wiston è una scommessa da vincere se si vuole puntare in alto. Magari prendere un allenatore?. Voto 7.5

Virtus Bologna
: mah. All'infuori di Andre Collins (da verificare in una grande squadra), Leroy Hurd (concretissimo) e il confermato Vuckcevic è una squadra indecifrabile. Lardo è un ottimo allenatore, Sabatini un pessimo presidente, riusciranno a trovare una sintesi? Non sarebbe da inserire in questa sezione, ma nel giro dicono sia una "big", boh. Voto: 6.5 (da verificare)

Armani j. Milano: squadra interessante, da verificare in campo, ma che parte da una buona base di potenzialità. Grinta e tecnica non mancano, basti pensare agli acquisti di Alex Acker, Finley, Maciulis, Mancinelli e la riconferma dell'istrionico Hollis Price. Se Bulleri si dimostrasse un giocatore forte anche al di fuori della provincia di Treviso potrebbe puntare a qualcosa di importante. Di certo non deluderà per impegno. Voto: 8

Nel prossimo post esaminerò le possibili sorprese del campionato che potrebbero dar fastidio alle grandi (Teramo, Pesaro, Biella, Avellino, ecc...

mercoledì 5 agosto 2009

Due tiri

Il livello del campionato si è alzato.

Vedremo in Italia gente del calibro di Bobby Jones (Teramo), Jonas Maciulis (Milano), Cartier Martin(Treviso), e altri ancora.

Siena con l'acquisto di Hawkins e Zisis ha ipotecato un altro campionato.

Treviso tornerà in finale playoff dopo anni. Hackett, Martin, Neal, Nicevic (passaportato italiano), Hukic valgono una bella stagione.

Teramo si riconfermerà nei primi 6 posti del campionato, con un quintetto da prime tre: Poeta, Diener, Jones, Amoroso/4 comunitario, James Thomas (ex fortitudo) e con il migliore allenatore italiano.

Una richiesta: qualcuno acquisti Chris Lofton, e non faccia l'errore di Roma che gli ha preferito Wiston. Pagherei di tasca mia per poterlo vedere fare sfracelli.

Bologna vive ancora nella sua quotidiana confusione.

Caserta tentera di arrivare nei play-off, Pesaro ci andrà facilmente dopo aver ricreato l'asse Green-Williams.

Se Akyol si sblocca diventerà uno dei migliore comunitari del campionato.

sabato 4 luglio 2009

Mercato in pillole

Siena prende Zisis e lascia andare via Finley. In arrivo anche Hawkins. Obiettivo Eurolega.

Rieti assume come allenatore Joe Bryant, padre di Kobe, che aveva giocato dall'84 all'86 nella Solsonica. E' uno dei pochi ad aver realizzato più di 60 punti, nel campionato italiano, per più di tre volte.

Roma acquista Crosariol, Hutson, Ricky Minard ed è molto vicina a chiudere con Tourè (ex avellino e cantù). Scudetto, ci provano?

Cantù sostituirà il francese partito per Roma con Benjamin Ortner (ex reggio emilia)


Dall'altra parte dell'oceano i Cavs firmano Shaq. Auguri al cuoco.

domenica 28 giugno 2009

E al nr.1 i Clippers scelgono...


...Blake Griffin. Si, è l'ala grande uscita da Oklahoma State la scelta numero 1 del Draft 2009. I Clippers hanno optato per portarsi a casa un lungo di sicuro affidamento (prossimo Duncan ?), ottimo realizzatore soprattutto nell'area pitturata, che però non rifiuta il tiro dalla media-lunga distanza. Inoltre è un giocatore molto solido fisicamente, che riusciva a prendere più di 14 rimbalzi a partita ad Oklahoma. Molto veloce di gambe per essere un ragazzone di 2.06, ed ha anche una insolita predisposizione per andare in contropiede. Insomma il pick nr.1 di quest'anno non dovrebbe essere un azzardo o un flop, ma mai dire mai (anche se è veramente forte). Ah, vi farà anche divertire, perchè ha quella capacità di "entrare nel canestro con la testa" e schiacciare. Dunk!

mercoledì 24 giugno 2009

Piccoli, non ragionati, pensieri da fine stagione


Siena è più forte, la più forte del nuovo millennio. Ora prende pure Moss, si fa un bel gruzzolo dalle vendite di campioni in fase calante (kaukenas), e andrà avanti così per un belpo' di tempo. Magari puntando a vincere in Europa.

Messina è andato al Real, ora: capisco che era il momento di cambiare, capisco che piacciono le imprese, ma qualcosa di meglio la si poteva trovare Ettore, no?

Sabatini vuole andare via da Bologna. Fatico a trattenere le lacrime. No, scherzo. Di personaggi così se ne fa volentieri a meno nel basket.

Langford ha annunciato i motivi del suo divorzio dalla Virtus tramite Twitter. Complimenti, per entrambe le scelte.

Pancotto e Zorzi ad Avellino. I motivi per essere ottimisti ci sono.

Ma l'hanno assegnato il premio eleganza all' Armani Jeans? Consolazione.

Roma è stanca di perdere, ed ha già messo in campo un progetto per vincere qualcosa il prossimo anno. Si chiamerà Mens Sana e giocherà a Siena.

lunedì 15 giugno 2009

Niente si crea, niente si distrugge


Ieri sera più di 10.000 km sono diventati distanti pochi passi, almeno nella mente. Infatti mentre Siena vinceva gara 3 a Milano assicurandosi (non che ce ne fosse bisogno) il terzo scudetto consecutivo (a meno di clamorosissime sorprese), i Los Angeles Lakers vincevano il loro quindicesimo titolo Nba battendo 4-1 nella serie finale i "generosi" Magic. Ma la distanza non era annullata solo dalle vittorie; o meglio, le vittorie erano la conseguenza delle affinità fra le due squadre in causa, e la conferma che il basket, al di là dell'essere giocato in un modo o nell'altro, sia uguale in tutto il mondo. Nel basket vince la squadra più forte, che faccia piacere o no. I Lakers di là e la Mens Sana di qua rappresentano le squadre costruite meglio, quelle più omogenee, più complete, e quelle pronosticate da tutti come favorite. E sono anche quelle che hanno speso di più negli anni (con le dovute proporzioni e distinguo). Nel basket nulla si crea e nulla si distrugge. Ci possono essere le sorprese (Orlando, Milano o Treviso), le delusioni (Cleveland, Roma, V. Bologna), ma alla fine vincono coloro che pianificano il miglior progetto, che agiscono meglio sul mercato, e che hanno una società solida. Come Kobe si è già messo in tasca l'ennesimo premio di Mvp dei playoff, secondo pronostico, così McIntyre aspetta la fine della serie per poggiare sulla mensola, magari in camera da letto, a casa il premio di miglior giocatore. Di spazio per inventarsi qualcosa di straordinario nel basket moderno ne è rimasto davvero poco, ed anche questo può piacere o meno. E' una meritocrazia quasi perfetta il basket (il merito, volente o nolente, nello sport consiste anche nella disponibilità finanziara). Come dice mia nonna "Quello ca' semini, ti truovi" (non penso ci sia bisogno di traduzione).

domenica 31 maggio 2009

"Black mamba this is Howard"


Forse neanche Tarantino avrebbe immaginato un colpo di scena tale. La finale Nba 2009 sarà tra i Lakers e i Magic. La sorpresa non sta tanto nella presenza di Orlando in finale, quanto nell'eliminazione dei favoriti Cavs di Lebron James. E Kobe e compagni dovranno trovare un modo per fermare quello che per ora è l'Mvp indiscusso dei playoff, Dwight Howard, che sta viaggiando a 21 punti e più di 15 rimbalzi di media a partita in queste serie. Il compito è arduo, perchè i Lakers si presentano alla finale con buoni segnali ma anche con qualche incertezza dovuta al ritmo un po' altalenante tenuto durante questi PO. E di fronte si troveranno una squadra gasata al massimo, in un periodo di forma eccezionale e che ha lasciato dietro di se già squadre blasonate come i Celtics e i Cavaliers. Fondamentale sarà quindi la prestazione di Paul Gasol, chiamato a sorvegliare in difesa il centro dei Magic. Mentre nell'altra area "black mamba Kobe" dovrà piazzare i suoi soliti morsi letali. E se Quentin Tarantino potesse essere presente alla palla a due di sicuro li presenterebbe con un "Black mamba this is Howard".

sabato 23 maggio 2009

Cambio!

Dopo il canestro di Lebron che ha salvato i Cavs la scorsa notte dal 2 a 0 di Orlando non potevamo non scegliere quel canestro come buzzer del momento... A presto

lunedì 18 maggio 2009

He is Superman


Che Boston uscisse contro Orlando non era così imprevedibile. E non è una sorpresa che i Celtics senza Garnett siano inesistenti sotto canestro. E non te lo puoi permettere contro il miglior centro dell' Nba: Dwight Howard. Superman ha chiuso queste semifinali di conference con un imbarazzante 17+17, che non si vedeva dai tempi dello Shaquille O'Neal dominante ai Lakers. E non sono bastati i tentativi troppo fiacchi, seppur generosi, di Big Baby Davies e dei più noti Rondo e Pierce. Howard ha fatto il supereroe e Boston gliel'ha consentito. Ora Superman dovrà guidare i Magic contro gli "imbattibili" Cavs dell'Mvp Lebron James. L'impresa è ardua ma Superman riusciva a fare cose ben più difficili.

mercoledì 13 maggio 2009

Ultimo appello

La Fortitudo, dopo il finale tragico di stagione, ha presentato ricorso alla Corte Federale, dopo la decisione della Commissione Giudicante Nazionale, che aveva giudicato legittimo il funzionamento del Precision Time nella gara contro Teramo. Extrema ratio per tentare di evitare una retrocessione, che non arriva all'ultima giornata di campionato, ma che è il risultato di un'annata mal riuscita. Penso che Flavio Tranquillo nel suo blog spieghi bene la situazione e penso che il fare chiarezze per evitare polemiche future sia necessario.

La stagione che si sta concludendo è stata costellata da troppi ricorsi e troppe imprecisioni, che non fanno bene al basket, la Lega e la Federazione dovrebbero trovare il modo di creare le condizioni per cui queste cose non si verifichino, con regolamenti chiari e metodi trasparenti.

Intanto per i prossimi giorni si parlerà solo di basket non giocato, visto che l'inizio dei playoff previsto per domani è slittato.

martedì 12 maggio 2009

Novità

Da questo mese sceglieremo io e il fido ciocci le foto dei "buzzer" del mese per poi metterli come sfonto della testata del blog. Per ora il posto è del buzzer di "Big Baby" Davies che ha permesso ai Celtics di portarsi sul 2-2 nella serie con Orlando.

Poesia cestistica, o giù di lì


Purtroppo è una storia non a lieto fine. La Fortitudo Bologna è retrocessa, per la cattiva gestione della squadra e della società, per una mancanza di coesione fra i giocatori e anche un po' per sfortuna. Le Effe sono state fondate nel 1932 e per parecchi anni, non avendo i mezzi economici sufficienti, avevano vissuto all'ombra della ben più famosa Virtus, considerati un po' da tutti i cugini sfigati delle Vnere. Poi dagli anni '90 quella squadra un po' bistrattata è riuscita a diventare protagonista del panorama cestistico italiano, andando in finale playoff 10 volte su 11 dal '96 al 2006, vincendo due scudetti e vivendo il periodo di maggiore celebrità proprio mente i cugini virtussini vedevano la loro società fallire per i troppi debiti. Arrivarono anche due accessi alle Final Four di Eurolega ('99 e 2004), che però li vide uscire prima in semifinale contro la Virtus, e poi perdere la finale di Tel Aviv contro il Maccabi. Al di là delle simpatie o antipatie personali che si possono avere, la Fortitudo rappresentava la storia di una piccola società che riusciva a battere tutti gli altri grandi e rinomati colossi del basket nostrano (Varese, Milano, V. Bologna, Treviso), la favola di una piccola diventata grande. In quegli anni, in quella squadra transitarono giocatori come Pozzecco, Basile (bandiera), un giovane Belinelli, Myers, Douglas, l'allora fuoriclasse Gregor Fucka. E ora, invece, quella favola è per il momento finita; un canestro di Scales arrivato pochi centesimi dopo la sirena aveva illuso tutti che quella storia non doveva, non poteva finire, e invece si riparte dalla A2 (salvo fallimento di Rieti), per ricostruire una società seria e un progetto che lo sia altrettanto.
E poi chi di voi quando le Effe erano sponsorizzate Skipper non ha avuto voglia di bersi un succo di frutta?

giovedì 7 maggio 2009

20 anni fa il basket



Non potevamo ignorare una ricorrenza del genere. 20 anni fa ci fu il buzzer più famoso della storia del basket. Siamo a gara 5 del primo turno di playoff Nba. Chicago-Cleveland, 97 a 98 a 15 secondi dalla fine. Palla a Michael Jordan che segna, +1 chicago a 6 secondi dalla fine, la partita sembra chiusa. Invece Cleveland con Ehio riesce a ripassare in vantaggio con un rapido appoggio al tabellone con 3 secondi sul cronometro; i cavs esultano, i bulls invece si mettono le mani nei capelli per quella che sembra ormai una partita persa. E invece dopo il time-out capita quello che cambierà la storia dell'Nba per un po' di anni; rimessa da metà campo, Michael Jordan riceve palla, finta di andare a destra, si accentra, 2 secondi sul cronometro, si alza, finta il tiro per evitare la stoppate, 1 secondo alla fine, tira mentre è ancora in aria. E qui le parole non basterebbero per descrivere quello che è successo. Semplicemente è partito il ciclo che ha permesso ha chicago di vincere dal '91 al '93 e poi dal '96 al '98 tre titoli consecutivi, i famosi three-peat. E' stato il canestro che ha evidenziato le capacità di un giovane che nell'84 venne scelto al terzo pick dopo Olajuwon e Sam Bowie, e che poi diventò, a detta di tutti, il più forte giocatore di tutti i tempi: Michael Jordan. Ecco perchè le partite non finiscono con l'ultimo tiro.

mercoledì 6 maggio 2009

The King Mvp



La nottata Nba deidicata delle semifinali di conference inizia con Lebron James che alza davanti al pubblico di Cleveland il premio di Mvp della stagione. Ed in campo i suoi Cavaliers si portano sull'1 a 0 contro gli Atlanta Hawks con una prestazione superlativa. The King James si porta a casa un premio scontato per un giocatore che chiude la regular season con cifre impressionanti, quasi da tripla doppia di media.La sua storia poi è intrecciata a quella dei Cavs, che prima dell'arrivo del miglior del numero uno del miglior draft almeno degli ultimi 10-15 anni vedevano i playoff da lontano, con triste ammirazione. Invece intorno a Lebron hanno costruito una squadra vincente.
Più tardi nella notte anche i Denver Nuggets dell'altra grande scelta del draft lebroniano (peccato non ci sia wade a completare quel draft) portano la serie sul 2 a 0, fermando la rimonta dei Mavericks di un Nowitzky ben controllato da Nene e Andersen.

martedì 5 maggio 2009

Artest meglio di Bryant? Così è, se vi pare



Questo è quello che è trasparito dalla prima partita della serie di semifinale tra Lakers e Houston. Proprio i rockets hanno sbancato lo Stapple center con una grande prova in attacco e soprattutto in difesa del genio pazzoide Artest. Infatti colui che per molti è il miglior difensore dell'Nba ha costretto Kobe Bryant a conclusioni forzatissime che alla fine l'hanno portato oltre i 30 punti realizzati ma anche oltre i 30 tiri tentati, percentuale non accettabile per un Mvp. Inoltre Yao Ming ha annullato completamente Gasol, costringendolo alla prestzione più opaca dell'intera stagione. Poco è venuto da Ariza e Odom per la squadra degli angeli, mentre i Rockets hanno potuto contare su buone prestazioni anche dalla panchina.
Nell'altra partita della notte i Celtics soccombono in casa contro gli Orlando Magic di un Dwight Howard da 16 punti e 22 rimbalzi.
1 a 0 e palla al centro.

lunedì 4 maggio 2009

I numeri perfetti - Pao 73 Cska 71



Il numero perfetto per eccelenza è il 3. Ieri è stato fondamentale per la vittoria del Panithinaikos. Infatti la vera differenza tra la squadra greca e il Cska è da ricercare nella infinita pioggia di triple che ha colpito il roster russo (48% da 3). L'Mvp delle final four Spanoulis, Jasikevicius e Fotsis ne hanno infilate 3 a testa, Diamantidis si è fermato a 2. Eppure il Cska aveva dimostrato un carattere invidiabile rimontando dal -20 (48-28) in un secondo tempo quasi perfetto per i russi (solo 23 punti concessi). Ma i primi due quarti hanno fatto la differenza, quando il solo Holden aveva provato a fermare la incredibile vena realizzativa del Pao. Come abbiamo detto è stato premiato Spanoulis come Mvp, ma un discorso a parte lo merita Fotsis(un 4, anche questo un numero perfetto?). Ieri sera il greco è stato la vera spina nel fianco del Cska, con una continuità impressionante da oltre l'arco per un'ala grande. Oltre ai 13 punti, tutti messi a segno in momenti fondamentali della partita, ha messo insieme 8 rimbalzi ed una difesa straordinaria che ha annullato Smodis. Langdon (11 punti nel terzo quarto) e Siskauskas si sono svegliati troppo tardi, ma comunque la tripla della potenziale vittoria sbagliata rende merito al coraggio ed alla classe del lituano, capace di recuperare quasi da solo lo svantaggio nel quarto periodo. Da questa eurolega escono alcuni segnali da tenere in conto per il futuro. Il primo è che il Barcelona sarà (opinione personale) una delle due finaliste il prossimo anno; il secondo è che Khryapa (da 1 a 5 tutti numeri perfetti) diventerà uno dei giocatori più completi e determinanti in Europa (un 2.03 capace di difendere sul playmaker e sul pivot senza che si vedano differenze); altro segnale è il ritorno di Jasikevicius agli splendori di un tempo, anche se il minutaggio dovrà calare; se andra via Messina (altra opinione personale) il Cska farà molta fatica a raggiungere le final four nelle prossime stagioni.
Quello che resta è la quinta eurolega vinta dal Pao, e chissà che non diventi alche il 5 un numero perfetto.

sabato 2 maggio 2009

Mamma li greci (Olympiakos 82 - Pao 84)


Che derby, che semifinale, che spettacolo. Dentro e fuori dal campo ieri sera si è visto di tutto, un grande spot per il basket. Attacchi molto effervescenti, anche grazie a difese da rivedere almeno nei primi due quarti, che hanno prodotto uno spettacolo non comune per una partita di questo valore. L'Olympiakos deve la sconfitta alla poca capacità dimostrata di adeguare la difesa all'attacco:infatti nei primi due quarti subisce tantissimo sotto canestro Pekovic e Batiste (nella foto); ma poi nel secondo tempo, adeguandosi in mezzo all'aria, si mostra troppo scoperto intorno all'arco consentendo a Jasikevicius e Spanoulis di mettere in mostra tutto il proprio talento. E proprio il play lituano a fare la differenza in fondo: chiude i primi due quarti con due punti all'attivo per poi prendere per mano la squadra nel terzo e soprattutto nel quarto periodo chiudendo con 18 punti e 5 assist, e soprattutto con un 4/6 da 3 micidiale. All'Olympiakos non sono bastati un Greer da 28 di valutazione ed un Papaloukas che gioca l'ennesimo ultimo quarto da protagonista. Ora per i biancoverdi c'è il Cska a separarli da un Eurolega che coach Obradovic vorrebbe mettere volentieri in bacheca. Ma non fatelo sapere ad Ettore Messina.

Barcelona 78 Cska(uskas) 82

Il Barcelona seda il Cska per 35' ma poi deve arrendersi all'inevitabile. E l'inevitabile si chiama Ramunas Siskauskas, che mette a segno una delle migliori prestazioni viste negli ultimi anni, con 29 punti in 24', e soprattutto affossa le speranze fino ad allora vivissime del Barcelona. Infatti i Catalani hanno costretto la squadra di Messina ad una partita atipica, mettendo fuori dal gioco Smodis (vero ago della bilancia del Cska) e dominando in attacco sotto canestro, con l'ex Andersen sugli scudi con una partita da Mvp, se non fosse per il punteggio finale. Fino al 35' ci aveva pensato l'assassino dell'Alaska, Trajan Langdon, a tenere cucita una partita che si stava spostando pericolasamente dalla parte spagnola. Da 3 il Barca ha fatto molto male ai russi, con Lakovic e Navarro sugli scudi, e finendo per tirare più volte da oltre l'arco che da due (29 tentativi contro 27). Se Siskauskas ha confermato la sua classe infinita, chi ha permesso ai russi di superare l'imbarazzante assenza dal gioco di Smodis (-2 di valutazione alla fine per lui) è Khryapa. Il quasi 27enne russo ha chiuso il match con 9 punti e 10 rimbalzi all'attivo per un totale di 18 di valutazione decisivo per le sorti del match.

venerdì 1 maggio 2009

Speciale final 4


In questi giorni i post pubblicati su questo blog saranno ovviamente dedicati alle final four di eurolega in corso di svolgimento a Berlino e le storie che saranno nascosta dentro questo week-end. 4 le contendenti al titolo: Cska Mosca (3 finali e 2 titoli consecutive), Barcellona, Panathinaikos e Olympiakos. A presto.

mercoledì 22 aprile 2009

Ciao Raft

Quando si viene a conoscenza di notizie del genere passano in secondo piano lo sport giocato, le partite, i giocatori e le considerazioni. Non potevo non ricordare il compagno di tante notti passate a guardare Bargnani sulla chat di italianbasket.it o i consigli sempre puntuali sul forum. Purtroppo il terremoto in Abruzzo ha lasciato anche lui sotto le macerie. Tristezza. Si Raft, Ewing era davvero un gran giocatore.

Elì Elì lèma Sabatini?


Mai citazione fu più appropiata per descrivere i deliri di onnipotenza di un signore che col basket c'entra poco. Infatti molti lo vedrebbero più a proprio agio tra qualche furbetto del quartierino o come presidente del consiglio. Se il basket seguirà la strada che il presidente delle Vnere sta tracciando, ci troveremo di qui a poco davanti ad un basket senza più regole e senza più quel po' di genuinità che ancora oggi si riesce a riscontrare. La gloriosa Virtus Bologna proprio non se lo meritsva un presidente così.

venerdì 3 aprile 2009

E' stato bello finché è durato


Una grande prestazione d'orgoglio quella della Mens Sana ieri sera, ma non è bastata per avere la meglio del più forte Panathinaikos ed andare avanti in Eurolega. Non è bastata l'aggressività degli uomini di Pianigiani, non è bastato il migliore McIntyre della stagione (35 punti per lui), non è bastato Eze che per la prima volta nella serie ha battagliato alla pari sotto il canestro con Batiste. Di più non si poteva chiedere alla Mens Sana, anche se rimane il cruccio per aver regalato gara 3 al Pao. E' stato bello finché è durato, ma l'anno prossimo Siena ci riproverà.

mercoledì 1 aprile 2009

31 marzo, Pesce d'aprile


Viene una volta all'anno, fortunatamente, una prestazione della Mens Sana come quella di ieri sera. Che quel secondo quarto inguardabile fosse solo un pesce d'aprile leggermente in anticipo l'hanno sperato in molti ieri. Invece come ogni scherzo forse è andato un po' oltre, infliggendo alla montepaschi una punizione pesantissima. Il Pao ha passeggiato al PalaMenssana chiudendo il match sul 72-53. Ora per Siena si fa durissima, ma i tifosi biancoverdi sanno benissimo (o almeno sperano) che il primo aprile, come sempre, venga solo una volta all'anno.

martedì 31 marzo 2009

Attendendo... mai dire mai


I piccoli segnali come sempre sono importanti. E a Siena la vigilia di gara 3 e gara 4 contro il Panathinaikos è contrassegnata da questi piccoli cambiamenti. Ci si accorge dell’importanza delle partite dalle discussioni delle persone, che prima o poi implicano un passaggio su questo momento storico della Mens Sana. Si avverte l’atmosfera elettrizzante dell’attesa dappertutto. Per esempio nei bar, dove le maglia autografate dai giocatori o le solite foto da mettere in bacheca accanto a quello o quell’altro personaggio passano in primo piano subito dietro i banconi. Si sente la tensione di una città che può davvero imporsi a livello europeo come vincente, per continuità e come blasone. Eppure in caso di qualificazione non sarebbe la prima partecipazione alle Final Four per i toscani. Infatti tutti ricordano lo sciagurato secondo tempo dello scorso anno contro il Maccabi o, tornando un po’ indietro, i derby persi in semifinale nel 2003 contro Treviso e nel 2004 contro la Fortitudo, in quella che rimane una delle gare più belle viste negli ultimi anni. Siena questa volta potrebbe arrivare a Berlino con speranze di vittoria, e dopo aver superato il Panathinaikos ai quarti, che per il primo anno sono sulla distanza di 5 gare. Speranze che forse ad inizio anno non esistevano, o almeno erano minori, visto comunque il panorama delle squadre europee che presentava più di una grande potenza rinforzata ulteriormente rispetto agli scorsi anni. E forse anche le speranze di arrivare alle Final Four di Berlino erano meno vive rispetto, per esempio, allo scorso anno. Infatti mentre la scorsa stagione molti tifosi senesi avevano prenotato alberghi e voli per Madrid già da gennaio , quest’anno pochi fedelissimi avevano scommesso così presto sulle chance della Mens Sana di approdare a Berlino. E proprio per queste ragioni che si moltiplicano ogni giorno le convinzioni dei toscani di potercela fare, ed è così che il clima diventa incandescente e lascia spazio ai più diversi riti di scaramanzia. Stessi rituali che a Siena sono usuali soprattutto durante i giorni del palio. Passando alla pallacanestro giocata, la Mens Sana approfitterà del rinvio della gara di campionato contro Avellino per recuperare le parecchie energie spese in terra greca e presentarsi contro il Pao con un Lavrinovic di sicuro in migliori condizioni, visto il suo rientro a mezzo servizio dopo l’infortunio. Si prevede il tutto esaurito per martedì e giovedì con il PalaMenssana, che per l’occasione si trasformerà in una vera bolgia per sostenere la squadra che tante soddisfazioni sta dando al pubblico non solo toscano. La Mens Sana dovrà cercare di vincere entrambe le partite perché sarebbe alquanto improbabile riuscire a strappare un'altra gara in terra greca. Ma con la Montepaschi mai dire mai.

venerdì 27 marzo 2009

Si si, rinviata (perchè solo oggi)

E' ufficiale, rinviata Siena - Avellino di domenica per permettere alla Mens Sana di giocarsi a pieno le possibilità di qualificazione alle F4 di Eurolega. Giustamente, ma perchè è stato deciso solo oggi?

Il comunicato ufficiale:

La Lega Basket, vista la richiesta della società Montepaschi Siena e l'assenso scritto della società Air Avellino, ha disposto che la gara Montepaschi Siena – Air Avellino, in programma domenica 29 marzo 2009, venga rinviata a data da destinarsi. Nella programmazione televisiva del 'Basket Day' su Sky previsto per domenica la gara di Siena è stata sostituita da NGC Cantù-Premiata Montegranaro (nella foto Cavaliero) che si disputerà pertanto alle 18.45.

Rinvii?


Sarà rinviata la partita Siena - Avellino di domenica?. Per ora sono indiscrezioni, a dopo per gli aggiornamenti e un articolo del ciocci.

Saluti

giovedì 26 marzo 2009

Speranza italiana? No, realtà


Un giocatore criticato da tutti (compreso il sottoscritto) negli anni scorsi. In lui si vedeva un discreto talento, delle doti fisiche invidiabili, ma era insopportabile sia dal punto di vista caratteriale sia dal lato dell'intelligenza cestistica. Parliamo di Andrea Crosariol. Nella stagione in chiaro-scuro dell'Air Avellino il pivot milanese ha dimostrato di poter far bene, piazzando anche prestazioni di un certo livello e ha ricordato a tutti come sia l'unico centro italiano puro, per ora, ad avere una dimensione non solo nazionale. Ovviamente alcuni black-out mentali sono ancora rimasti, ma in compenso lo si è visto determinato in campo e finalmente conscio delle sue capacità. In attacco ha aggiunto ai buoni movimenti in post un'ottima intelligenza cestistica (assist) e ha confermato la sua possenza fisica in difesa, oltre che confermare come un tiro facile da sotto non esista quando un ottimo stoppatore come lui è in campo. Miracolo di Zare Markovsky? Possibile, visto che già quando erano insieme a Bologna, sponda virtus, avevano dimostrato un certo "feeling". Stesso discorso da farsi per la sua intesa con Travis Best. Ma a queste possibili soluzioni si deve aggiungere un ambiente che, abbandonati dopo poche giornate i pregiudizi che Crosariol si portava dietro dalle precedenti esperienze, ha sostenuto e creduto nel centro di formazione trevigiana. Al momento si propone come unico pivot convincente della nazionale italiana, sempre ammesso che non si continui a considerare Andrea Bargnani un 5 in Europa, e sempre ammesso che gli italiani Nba si aggreghino a breve al gruppo Recalcatiano. Poi i critici e i pessimisti rimarrano, ma quantomeno dovranno ammettere che l'alternativa italiana a Crosariol, Lecthaler, non ha per ora maturità e minuti disponibili per poter diventare un buon centro. Ai posteri l'ardua sentenza? No, meglio non affidarsi alle future generazioni per convincersi che un giocatore di ancora soli 24 anni possa essere il centro della nazionale italiana.

martedì 24 marzo 2009

Devotion

Sono partite stasera le serie per i quarti di finale dell'Euroleague.
Unica italiana il Montepaschi Siena che si è trovata ad affrontare il Panathinaikos, in un palazzetto stracolmo e infuocato. E' arrivata una sconfitta, seppur abbastanza di misura, un -5, sempre attaccata alla partita, nonostante i tentativi dei greci di scappare sostenuti dal loro pubblico. Un grande Romain Sato (29 punti e 40 di valutazione) è riuscito a fare male alla squadra di Obradovic, giocando per lunghi tratti della partita da 4 atipico in posizione di post-basso, colpa anche di un Eze che commette 3 falli in un amen.
La fisicità dei centri ateniesi si fa sentire tutta, Pekovic e Batiste chiudono bene l'area e costringono i centri senesi a spendere da subito molti falli, l'assenza di Lavrinovic si fa sentire.
Il vero problema però è stato nel tiro da fuori 8/28 pari al 28%, contro l'8/18 (44%) del Pana, tanti tentativi e pochi centri, seppur molti tiri sono stati costruiti bene, una percentuale anche solo un poco più positiva e la partita avrebbe potuto prendere un'altra strada, ma con i se e con i ma non si fa la storia.
Gara 2 è tra 48 ore, stesso luogo, stessa ora.

Commentando...


Qui Siena 76
Una Qui Montepaschi con lo sguardo già indirizzato verso le partite di martedì e giovedì in Grecia non fatica più di tanto a tenere a bada una Biella incisiva solo nel primo tempo. L’inizio di Siena è firmato dal solito Shaun Stonerook, che alla fine chiuderà con un bottino di 16 punti e sbagliando solo un tiro dal campo. Dopo i primi due quarti chiusi in vantaggio di soli 4 punti (32-28) Siena scoraggia la voglia biellese di giocarsi il match sotto una pioggia di bombe che la porterà a gestire senza troppi problemi gli ultimi minuti della partita.

Per leggere l'intero articolo andate qui, a pag.6.

Infatti da due settimane a questa aprte sto collaborando con l'E-magazine Basketville.

Quindi di tanto in tanto posterò i miei articoli per il sito, sperando la collaborazione vada avanti per molto.

Saluti

mercoledì 18 marzo 2009

Questioni di cuore


A volte a fare la differenza nel basket, più che il talento individuale o il passaporto, è una caratteristica più "umana". Il cuore. Quello che ha permesso alla Solsonica Rieti di vincere le ultime due gare contro la Virtus Bologna e a Biella e sperare ancora nella salvezza, nonostante l'annunciato smantellamento della società e la ormai certa vendita del titolo a fine stagione. Quel cuore che ha permesso di andare oltre i 2 punti di penalizzazione assegnati ai reatini ad inizio campionato, oltre la vendita, forzata, di un giocatore come Patricio Prato (nella foto) a Cantù. Quel cuore che ha convinto il roster laziale, italiani comunitari e americani, ad andare oltre gli stipendi non pagati e che probabilmente non saranno mai retribuiti.
Quel cuore che ha permesso, a migliaia di chilometri di distanza, ad Andrea Bargnani di essere decisivo nel ritorno alla vittoria dei suoi Raps dopo 7 sconfitte consecutive, seppellendo Indiana con un 9/11 al tiro, per uno score finale di 27 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, che non fanno mai male. E tutto questo lo ha fatto nonostante l'influenza che oramai lo attanaglia da una settimana e che non gli aveva permesso appena due giorni prima di scendere in campo a Detroit.
Sarebbe bello immaginare un cuore dietro ogni cestista, dietro ogni storia interessante, dietro ogni piccolo grande avvenimento. Per parafrasare uno spot dell'Nba, sarebbe bello poter dire "Basket, where the amazing happens". Ma non tutto può e deve essere così. Alla fine si tratta solo di questioni di cuore.

lunedì 9 marzo 2009

La giornata degli italiani

Per leggere l'intero articolo andate qui. Infatti ho scritto questo pezzo per basketville.it come inviato da Siena.

Qui Siena
Oggi per Siena è stata la giornata degli italiani. In campo, infatti, decidono la partita Ress e Carraretto mentre in panchina il loro coach, Simone Pianigiani, arriva alla centesima vittoria in seria A. E ci arriva con una grande gestione di squadra, nonostante le assenze pesanti di Lavrinovic e di Domercant, infortunatosi nel primo tempo, e l’acciaccato McIntyre, che alla fine chiude con 17 punti e 22 di valutazione. Siena risponde con un 93-88 sulla più immediata inseguitrice alle sirene d’allarme che erano scattate nella scorsa settimana dopo le sconfitte di Mosca prima e con la Fortitudo poi...

venerdì 6 marzo 2009

La solita nota


Ecco. Quando sembrava che ci fosse qualche crepa tra le incrollabili certezze di Siena, arriva una vittoria importantissima per la Mens Sana, che entra di nuovo fra le prime 8 d'Europa e che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere ad anni luce da qualunque altra squadra italiana. Lo dimostra senza un giocatore che potrebbe essere la colonna portante di qualsiasi altro team, lo dimostra con i soliti noti: McIntyre e Stonerook. Eppure dopo le due sconfitte consecutive, prima a Mosca e poi in casa della Fortitudo, incominciavano a sorgere i primi piccolissimi dubbi attorno alla squadra più rappresentativa del primo decennio del nuovo millennio. Dubbi sul possibile calo fisico della corrazzata toscana, apparsa un po' in deficit nelle ultime partite; dubbi sul possibile assetto di squadra senza Lavrinovic; dubbi che forse si sentisse leggermente appagata dopo la vittoria in Coppa Italia. Tutti smentiti sul campo, con una grandissima prestazione contro un Cibona Zagrabria ostico e vera sorpresa di questa Eurolega. Una partita che non ha lasciato perplessità sulla Mens Sana, sempre avanti nel punteggio e che si è assicurata la qualificazione al turno successivo, avendo ribaltato la differenza canestri dell'andata che l'aveva vista uscire sconfitta dal campo croato. Insomma, niente di nuovo all'orizzonte. Ci troveremo davanti la solita nota Siena.

giovedì 5 marzo 2009

Finalmente Gallinari


E' proprio il caso di dirlo: finalmente Gallinari!. Nella notte ha guidato i suoi Knicks alla vittoria sugli Hawks per 109-105 con 17 punti frutto soprattutto di un ottimo 4/5 da 3. Finalmente un prestazione concreta. Finalmente entra nei giochi di squadra, complice l'assenza di Nate Robinson grande giocatore ma vero e proprio catalizzatore del gioco e soprattutto dei tiri dei Knicks. Il "gallo" ieri notte ha mostrato le sue qualità sia di penetratore che da tiratore dalla distanza, ruolo al quale era stato destinato finora nelle suew apparizioni americane. A New York ora non hanno dubbi sulla bontà della sesta scelta del draft 2009, come chi ha sempre creduto nell'estro di questo ragazzo partito per l'Nba a soli 19 anni. E che partenza ce era stata per lui. Prima partita alla Summer League di Las Vegas e subito fuori per un brutto infortunio alla schiena, che lo terrà fuori per tutta la prima parte della stagione(le cause?). Rientra a gennaio, fa delle prestazioni discrete, anche se i problemi allaschiena sono evidenti a tutti (basti notare l'ironia degli americani sui suoi esercizi a bordo campo). Fino a ieri sera, quando ha avuto finalmente la possibilità di entrare sul campo nel sistema New York Knicks. La speranza è che il prossimo anno possa trovare una collocazione precisa all'interno di un team che nel 2011 potrebbe schierare the "King" Lebron James.

mercoledì 4 marzo 2009

Io c(')entro



No, non vi preoccupate, non è uno spot elettorale.
Si parla di Andrea Bargnani. Cioè più che altro si parla della sua posizione in campo. Non era un mistero che lui non fosse un centro puro, ne che giocasse meglio da 4, potendo contare comunque su una velocità di base buona per uno alto 2.11. Dopo essere stato umiliato dal migliore Shaq degli ultimi 2 anni (45 punti con 20/25 al tiro) si è aperto un dibattito anche negli Stati Uniti per quel che concerne il ruolo in campo dell'italiano. Allora perchè Toronto continua a considerarlo come pivot della squadra? Beh, perchè c'è Bosh. Chris Bosh è un 4 imprigionato nel corpo di un 3, con ottimi fondamentali nel pitturato ma senza tiro da 3. Ora dal 2011 probabilmente Bosh non giocherà più per i Raps e qui si aprono due scenari fondamentali per Bargnani; Colangelo, presidente dei Raptors, potrebbe infatti sostituire Bosh o con un 4 di ruolo discreto e un forte esterno, oppure prendere un 5 rimbalzista prima che realizzatore ed affiancagli una guardia che veda spesso il canestro. Nel primo caso Bargnani si troverebbe di fronte un futuro da centro in Nba, sarà limitato spesso per falli quando marcherà i classici centroni dominanti americani e che verrà ricordato come un discreto giocatore ma non da prima scelta in un draft. Invece se Gherardini (g.m.)dovesse convincere Colangelo ad accettare la seconda soluzione, ci troveremmo davanti ad un giocatore con pochi limiti, che sarà messo in condizione di far bene. Futuro da Star? Andrea c'entra.

domenica 1 marzo 2009

"Da grande voglio essere come Michael Jordan"



“E al pick numero 10 i Los Angeles Lakers scelgono: Andrew Bynum”. Siamo al draft Nba del 2005, e da qui, dalle parole di David Stern, inizia la storia di Danny Granger, la seconda ala piccola del campionato americano. Si, dalla scelta della squadra losangelina, e non è un errore di battuta. Infatti si dava già come sicuro nell’ambiente l’approdo del giocatore, nativo di New Orleans, nella città degli angeli. Invece alla fine il più lungimirante fu, come quando era in campo, Larry Bird, g.m degli Indiana Pacers, che lo scelse alla 17. E Danny, uscito dal college di New Mexico con ottime statistiche (19 ppg e 9 rpg), si vide passare avanti nelle scelte gente come Yaroslaw Korolev (Clippers alla n.12) o Joey Graham (Toronto alla n.16). E l’inizio ai Pacers non fu facile. Saltò per intero la Summer League per problemi fisici e in campionato fa da riserva ad Artest e Stephen Jackson. Ma il talento non gli manca, e neanche la fortuna in questo caso. Infatti Ron Artest finisce fuori squadra per uno dei suoi soliti colpi di testa; così Granger trova sempre più minuti in campo, finendo la stagione con più di 7 punti di media e quasi 5 rimbalzi a partita. Artest andrà via, e anche il suo sostituto, quell’Al Harrington che ora sembra rinato a New York. Danny nel suo anno da Sophomore passa da 22 a quasi 35 minuti sul parquet, e anche le sue cifre (13.9 ppg) e i suoi estimatori aumentano. Nell’estate 2007 arriva sulla panchina di Indiana Jim O’Brien, ed è con lui che il ragazzo nato il 20 aprile ’83 a New Orleans ha la sua esplosione. Chiude la stagione con quasi 20 punti di media e 6 rimbalzi. In questo arco di tempo cambia anche il suo modo di giocare, che prima lo vedeva cercare molto di più la penetrazione o il post basso viste le sue esperienze collegiali come ala forte, mentre ora Granger fa trasparire la sua duttilità, sia in attacco che in difesa. Ne è testimonianza è la mole di tiri presi da 3 nella sua terza stagione da pro: infatti passa dai 288 della stagione precedente alla bellezza di 423. Nella scorsa estate, dopo aver scambiato Jermaine O’Neil con Toronto in cambio di T.J. Ford e Rasho Nesterovic, Indiana fa di Granger il perno centrale del suo prossimo futuro. E Danny ricambia la fiducia disputando, fino ad ora, una stagione da All-Nba starter, mettendo insieme 25 punti di media, che lo portano ad essere considerato al seconda ala piccola del campionato dopo l’extraterrestre di Cleveland, meritandosi così anche la convocazione all’All-Star game di Phoenix. Un grande risultato per un ragazzo che si affacciava all’Nba pieno di dubbi sulle sue effettive capacità di inserirsi in un ambiente come quello del massimo campionato americano. Però la sfaciatiggine necessaria in Nba non gli manca; se vi capita di chiedergli quale sia il suo obiettivo, vi sentirete rispondere con naturalezza: "Voglio diventare come Michael Jordan".