mercoledì 18 marzo 2009

Questioni di cuore


A volte a fare la differenza nel basket, più che il talento individuale o il passaporto, è una caratteristica più "umana". Il cuore. Quello che ha permesso alla Solsonica Rieti di vincere le ultime due gare contro la Virtus Bologna e a Biella e sperare ancora nella salvezza, nonostante l'annunciato smantellamento della società e la ormai certa vendita del titolo a fine stagione. Quel cuore che ha permesso di andare oltre i 2 punti di penalizzazione assegnati ai reatini ad inizio campionato, oltre la vendita, forzata, di un giocatore come Patricio Prato (nella foto) a Cantù. Quel cuore che ha convinto il roster laziale, italiani comunitari e americani, ad andare oltre gli stipendi non pagati e che probabilmente non saranno mai retribuiti.
Quel cuore che ha permesso, a migliaia di chilometri di distanza, ad Andrea Bargnani di essere decisivo nel ritorno alla vittoria dei suoi Raps dopo 7 sconfitte consecutive, seppellendo Indiana con un 9/11 al tiro, per uno score finale di 27 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, che non fanno mai male. E tutto questo lo ha fatto nonostante l'influenza che oramai lo attanaglia da una settimana e che non gli aveva permesso appena due giorni prima di scendere in campo a Detroit.
Sarebbe bello immaginare un cuore dietro ogni cestista, dietro ogni storia interessante, dietro ogni piccolo grande avvenimento. Per parafrasare uno spot dell'Nba, sarebbe bello poter dire "Basket, where the amazing happens". Ma non tutto può e deve essere così. Alla fine si tratta solo di questioni di cuore.

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