venerdì 20 novembre 2009

Charlie

Ormai era visto come Charlie, il nemico vietnamita di ogni amante del basket italiano. Sia ben chiaro, nessuno dimentica l'argento olimpico. Ma nessuno dimentica anche una nazionale ormai allo sfascio, con convocazioni quantomeno singolari e lobby di potere all'interno della squadra. Nessuno dimentica anche le sue imprese da allenatore di club; è stato infatti uno dei pochi ad aver vinto tre scudetti in tre città diverse (Varese, Bologna sponda Fortitudo e Siena), ma quando è troppo è troppo. Dopo quell'argento ad Atene, l'Italia è andata incontro a un serie di figuracce non da poco. Niente gioco, niente motivazioni, niente pressioni da parte della Lega. Successori? Si parla di Sacripanti, Repesa, e qualcun altro. L'unico augurio è che non sia Boniciolli. Ciao Charlie, non è che ci mancherai più di tanto.

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