martedì 12 maggio 2009

Poesia cestistica, o giù di lì


Purtroppo è una storia non a lieto fine. La Fortitudo Bologna è retrocessa, per la cattiva gestione della squadra e della società, per una mancanza di coesione fra i giocatori e anche un po' per sfortuna. Le Effe sono state fondate nel 1932 e per parecchi anni, non avendo i mezzi economici sufficienti, avevano vissuto all'ombra della ben più famosa Virtus, considerati un po' da tutti i cugini sfigati delle Vnere. Poi dagli anni '90 quella squadra un po' bistrattata è riuscita a diventare protagonista del panorama cestistico italiano, andando in finale playoff 10 volte su 11 dal '96 al 2006, vincendo due scudetti e vivendo il periodo di maggiore celebrità proprio mente i cugini virtussini vedevano la loro società fallire per i troppi debiti. Arrivarono anche due accessi alle Final Four di Eurolega ('99 e 2004), che però li vide uscire prima in semifinale contro la Virtus, e poi perdere la finale di Tel Aviv contro il Maccabi. Al di là delle simpatie o antipatie personali che si possono avere, la Fortitudo rappresentava la storia di una piccola società che riusciva a battere tutti gli altri grandi e rinomati colossi del basket nostrano (Varese, Milano, V. Bologna, Treviso), la favola di una piccola diventata grande. In quegli anni, in quella squadra transitarono giocatori come Pozzecco, Basile (bandiera), un giovane Belinelli, Myers, Douglas, l'allora fuoriclasse Gregor Fucka. E ora, invece, quella favola è per il momento finita; un canestro di Scales arrivato pochi centesimi dopo la sirena aveva illuso tutti che quella storia non doveva, non poteva finire, e invece si riparte dalla A2 (salvo fallimento di Rieti), per ricostruire una società seria e un progetto che lo sia altrettanto.
E poi chi di voi quando le Effe erano sponsorizzate Skipper non ha avuto voglia di bersi un succo di frutta?

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