giovedì 19 febbraio 2009

Teramo - Avellino: 76-70

Questo post potrebbe anche esulare dal semplice basket giocato. Infatti si parla di predestinazione. Quella che ti permette di essere quella persona a fare quella cosa unica, speciale. Potrei dire che Teramo ha vinto la partita dei quarti perchè ha sfruttato la maggiore capacità a rimbalzo, o perchè ha costretto Avellino a molte palle perse. Oppure perchè era più determinata degli irpini. Ma ciò non rappresenterebbe in pieno la partita appena conclusa. La vittoria di Teramo inzia e finisce con Giuseppe Poeta. Forse è stato il miglior in campo, ma non è questo l'aspetto da analizzare, perchè di belle prestazioni se ne sono viste questa sera, basti pensare a Warren (24 punti) o al futuro centro della nazionale italiana Crosariol (per lui doppia doppia con 17+11), o al rinato Jacob Jaacks, o all'impressionante ritmo tenuto dal solito Moss.
Ma la differenza l'ha fatta quella dote naturale che ti permette di essere vincente. Ecco, questo è stato Giuseppe Poeta. E' oggi che il play salernitano ha ricevuto la definitiva consacrazione, è oggi che tutti si sono accorti di che talento sia dotato questo giocatore. E non basta essere forti per essere vincenti, un esempio calzante può essere, che ne sò, quello di Tracy Mcgrady, grandissimo talento ma che non ha vinto e che non vincerà mai nulla. Oggi Poeta ha fatto vedere cosa significa essere determinante, ha fatto capire che la vittoria non è tutto frutto della pianificazione o della determinazione. Questa sera, in campo, c'era un predestinato.

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