sabato 21 febbraio 2009

Maledizione

Le mani che tremano, i muscoli contratti, la paura di cadere di nuovo, i volti tesi, questo è quello che si leggeva nelle facce dei giocatori della Mens Sana ieri.
Era il 23 febbraio 2002 quando la Mens Sana vedeva svanire il sogno di vincere il primo trofeo della sua storia (che sarebbe arrivato solo qualche mese dopo con la vittoria della Coppa Saporta) affondata in finale di Coppa Italia dopo un tempo supplementare da un Manu Ginobili da 28 punti e 32 di valutazione e nonostante un Roberto Chiacig monumentale da 35 punti e 52 di valutazione.
Siena che iniziava allora il cammino verso il primo scudetto e la raffica di vittorie di questi ultimi due anni, non è più riuscita ad avvicinarsi alla finale, sconfitta sempre nei quarti o in semifinale in maniera netta, con prestazioni sempre poco convincenti.
Anche quest'anno ecco ai quarti la solita Cantù, nemica di mille battaglie e che in Coppa Italia tante delusioni ha dato ai tifosi biancoverdi. La partita non è delle migliori, si vede la tensione della vittoria, la responsabilità di un trofeo da portare a casa, dopo tante sconfitte partendo da favoriti. L'attacco è imballato, ma la difesa è sempre quella, intensità e grinta, che si traducono a fine partita in 18 palle recuperate, il solito Kaukenas che entra dalla panca a sostituire un abulico Domercant e ne fa 17 in 23 minuti.
Cantù prova a rimanere attaccata alla partita, ci riesce fino a 5' dalla fine, quando la partita va saldamente nelle mani senesi che accedono alla semifinale, contro una Benetton uscita vittoriosa dopo un OT contro una Premiata che aveva tenuto la partita in mano per 3 quarti.
Stasera di nuovo in campo per sfatare la maledizione, per riuscire a tornare a giocarsi la Coppa in Finale dopo 7 anni, nel 2007 la semifinale con la Benetton era finita con una vittoria trevigiana con una tripla allo scadere di partita (si proprio sul buzzer che da il nome a questo blog) di quel Soragna che ieri ha suonato la carica per la vittoria.
Sarà una partita tutta da vedere, sperando di sconfiggere una maledizione.

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