Forse neanche Tarantino avrebbe immaginato un colpo di scena tale. La finale Nba 2009 sarà tra i Lakers e i Magic. La sorpresa non sta tanto nella presenza di Orlando in finale, quanto nell'eliminazione dei favoriti Cavs di Lebron James. E Kobe e compagni dovranno trovare un modo per fermare quello che per ora è l'Mvp indiscusso dei playoff, Dwight Howard, che sta viaggiando a 21 punti e più di 15 rimbalzi di media a partita in queste serie. Il compito è arduo, perchè i Lakers si presentano alla finale con buoni segnali ma anche con qualche incertezza dovuta al ritmo un po' altalenante tenuto durante questi PO. E di fronte si troveranno una squadra gasata al massimo, in un periodo di forma eccezionale e che ha lasciato dietro di se già squadre blasonate come i Celtics e i Cavaliers. Fondamentale sarà quindi la prestazione di Paul Gasol, chiamato a sorvegliare in difesa il centro dei Magic. Mentre nell'altra area "black mamba Kobe" dovrà piazzare i suoi soliti morsi letali. E se Quentin Tarantino potesse essere presente alla palla a due di sicuro li presenterebbe con un "Black mamba this is Howard".
domenica 31 maggio 2009
"Black mamba this is Howard"
Forse neanche Tarantino avrebbe immaginato un colpo di scena tale. La finale Nba 2009 sarà tra i Lakers e i Magic. La sorpresa non sta tanto nella presenza di Orlando in finale, quanto nell'eliminazione dei favoriti Cavs di Lebron James. E Kobe e compagni dovranno trovare un modo per fermare quello che per ora è l'Mvp indiscusso dei playoff, Dwight Howard, che sta viaggiando a 21 punti e più di 15 rimbalzi di media a partita in queste serie. Il compito è arduo, perchè i Lakers si presentano alla finale con buoni segnali ma anche con qualche incertezza dovuta al ritmo un po' altalenante tenuto durante questi PO. E di fronte si troveranno una squadra gasata al massimo, in un periodo di forma eccezionale e che ha lasciato dietro di se già squadre blasonate come i Celtics e i Cavaliers. Fondamentale sarà quindi la prestazione di Paul Gasol, chiamato a sorvegliare in difesa il centro dei Magic. Mentre nell'altra area "black mamba Kobe" dovrà piazzare i suoi soliti morsi letali. E se Quentin Tarantino potesse essere presente alla palla a due di sicuro li presenterebbe con un "Black mamba this is Howard".
sabato 23 maggio 2009
lunedì 18 maggio 2009
He is Superman
Che Boston uscisse contro Orlando non era così imprevedibile. E non è una sorpresa che i Celtics senza Garnett siano inesistenti sotto canestro. E non te lo puoi permettere contro il miglior centro dell' Nba: Dwight Howard. Superman ha chiuso queste semifinali di conference con un imbarazzante 17+17, che non si vedeva dai tempi dello Shaquille O'Neal dominante ai Lakers. E non sono bastati i tentativi troppo fiacchi, seppur generosi, di Big Baby Davies e dei più noti Rondo e Pierce. Howard ha fatto il supereroe e Boston gliel'ha consentito. Ora Superman dovrà guidare i Magic contro gli "imbattibili" Cavs dell'Mvp Lebron James. L'impresa è ardua ma Superman riusciva a fare cose ben più difficili.
mercoledì 13 maggio 2009
Ultimo appello
La Fortitudo, dopo il finale tragico di stagione, ha presentato ricorso alla Corte Federale, dopo la decisione della Commissione Giudicante Nazionale, che aveva giudicato legittimo il funzionamento del Precision Time nella gara contro Teramo. Extrema ratio per tentare di evitare una retrocessione, che non arriva all'ultima giornata di campionato, ma che è il risultato di un'annata mal riuscita. Penso che Flavio Tranquillo nel suo blog spieghi bene la situazione e penso che il fare chiarezze per evitare polemiche future sia necessario.
La stagione che si sta concludendo è stata costellata da troppi ricorsi e troppe imprecisioni, che non fanno bene al basket, la Lega e la Federazione dovrebbero trovare il modo di creare le condizioni per cui queste cose non si verifichino, con regolamenti chiari e metodi trasparenti.
Intanto per i prossimi giorni si parlerà solo di basket non giocato, visto che l'inizio dei playoff previsto per domani è slittato.
La stagione che si sta concludendo è stata costellata da troppi ricorsi e troppe imprecisioni, che non fanno bene al basket, la Lega e la Federazione dovrebbero trovare il modo di creare le condizioni per cui queste cose non si verifichino, con regolamenti chiari e metodi trasparenti.
Intanto per i prossimi giorni si parlerà solo di basket non giocato, visto che l'inizio dei playoff previsto per domani è slittato.
martedì 12 maggio 2009
Novità
Da questo mese sceglieremo io e il fido ciocci le foto dei "buzzer" del mese per poi metterli come sfonto della testata del blog. Per ora il posto è del buzzer di "Big Baby" Davies che ha permesso ai Celtics di portarsi sul 2-2 nella serie con Orlando.
Poesia cestistica, o giù di lì
Purtroppo è una storia non a lieto fine. La Fortitudo Bologna è retrocessa, per la cattiva gestione della squadra e della società, per una mancanza di coesione fra i giocatori e anche un po' per sfortuna. Le Effe sono state fondate nel 1932 e per parecchi anni, non avendo i mezzi economici sufficienti, avevano vissuto all'ombra della ben più famosa Virtus, considerati un po' da tutti i cugini sfigati delle Vnere. Poi dagli anni '90 quella squadra un po' bistrattata è riuscita a diventare protagonista del panorama cestistico italiano, andando in finale playoff 10 volte su 11 dal '96 al 2006, vincendo due scudetti e vivendo il periodo di maggiore celebrità proprio mente i cugini virtussini vedevano la loro società fallire per i troppi debiti. Arrivarono anche due accessi alle Final Four di Eurolega ('99 e 2004), che però li vide uscire prima in semifinale contro la Virtus, e poi perdere la finale di Tel Aviv contro il Maccabi. Al di là delle simpatie o antipatie personali che si possono avere, la Fortitudo rappresentava la storia di una piccola società che riusciva a battere tutti gli altri grandi e rinomati colossi del basket nostrano (Varese, Milano, V. Bologna, Treviso), la favola di una piccola diventata grande. In quegli anni, in quella squadra transitarono giocatori come Pozzecco, Basile (bandiera), un giovane Belinelli, Myers, Douglas, l'allora fuoriclasse Gregor Fucka. E ora, invece, quella favola è per il momento finita; un canestro di Scales arrivato pochi centesimi dopo la sirena aveva illuso tutti che quella storia non doveva, non poteva finire, e invece si riparte dalla A2 (salvo fallimento di Rieti), per ricostruire una società seria e un progetto che lo sia altrettanto.
E poi chi di voi quando le Effe erano sponsorizzate Skipper non ha avuto voglia di bersi un succo di frutta?
giovedì 7 maggio 2009
20 anni fa il basket
Non potevamo ignorare una ricorrenza del genere. 20 anni fa ci fu il buzzer più famoso della storia del basket. Siamo a gara 5 del primo turno di playoff Nba. Chicago-Cleveland, 97 a 98 a 15 secondi dalla fine. Palla a Michael Jordan che segna, +1 chicago a 6 secondi dalla fine, la partita sembra chiusa. Invece Cleveland con Ehio riesce a ripassare in vantaggio con un rapido appoggio al tabellone con 3 secondi sul cronometro; i cavs esultano, i bulls invece si mettono le mani nei capelli per quella che sembra ormai una partita persa. E invece dopo il time-out capita quello che cambierà la storia dell'Nba per un po' di anni; rimessa da metà campo, Michael Jordan riceve palla, finta di andare a destra, si accentra, 2 secondi sul cronometro, si alza, finta il tiro per evitare la stoppate, 1 secondo alla fine, tira mentre è ancora in aria. E qui le parole non basterebbero per descrivere quello che è successo. Semplicemente è partito il ciclo che ha permesso ha chicago di vincere dal '91 al '93 e poi dal '96 al '98 tre titoli consecutivi, i famosi three-peat. E' stato il canestro che ha evidenziato le capacità di un giovane che nell'84 venne scelto al terzo pick dopo Olajuwon e Sam Bowie, e che poi diventò, a detta di tutti, il più forte giocatore di tutti i tempi: Michael Jordan. Ecco perchè le partite non finiscono con l'ultimo tiro.
mercoledì 6 maggio 2009
The King Mvp

La nottata Nba deidicata delle semifinali di conference inizia con Lebron James che alza davanti al pubblico di Cleveland il premio di Mvp della stagione. Ed in campo i suoi Cavaliers si portano sull'1 a 0 contro gli Atlanta Hawks con una prestazione superlativa. The King James si porta a casa un premio scontato per un giocatore che chiude la regular season con cifre impressionanti, quasi da tripla doppia di media.La sua storia poi è intrecciata a quella dei Cavs, che prima dell'arrivo del miglior del numero uno del miglior draft almeno degli ultimi 10-15 anni vedevano i playoff da lontano, con triste ammirazione. Invece intorno a Lebron hanno costruito una squadra vincente.
Più tardi nella notte anche i Denver Nuggets dell'altra grande scelta del draft lebroniano (peccato non ci sia wade a completare quel draft) portano la serie sul 2 a 0, fermando la rimonta dei Mavericks di un Nowitzky ben controllato da Nene e Andersen.
martedì 5 maggio 2009
Artest meglio di Bryant? Così è, se vi pare

Questo è quello che è trasparito dalla prima partita della serie di semifinale tra Lakers e Houston. Proprio i rockets hanno sbancato lo Stapple center con una grande prova in attacco e soprattutto in difesa del genio pazzoide Artest. Infatti colui che per molti è il miglior difensore dell'Nba ha costretto Kobe Bryant a conclusioni forzatissime che alla fine l'hanno portato oltre i 30 punti realizzati ma anche oltre i 30 tiri tentati, percentuale non accettabile per un Mvp. Inoltre Yao Ming ha annullato completamente Gasol, costringendolo alla prestzione più opaca dell'intera stagione. Poco è venuto da Ariza e Odom per la squadra degli angeli, mentre i Rockets hanno potuto contare su buone prestazioni anche dalla panchina.
Nell'altra partita della notte i Celtics soccombono in casa contro gli Orlando Magic di un Dwight Howard da 16 punti e 22 rimbalzi.
1 a 0 e palla al centro.
lunedì 4 maggio 2009
I numeri perfetti - Pao 73 Cska 71

Il numero perfetto per eccelenza è il 3. Ieri è stato fondamentale per la vittoria del Panithinaikos. Infatti la vera differenza tra la squadra greca e il Cska è da ricercare nella infinita pioggia di triple che ha colpito il roster russo (48% da 3). L'Mvp delle final four Spanoulis, Jasikevicius e Fotsis ne hanno infilate 3 a testa, Diamantidis si è fermato a 2. Eppure il Cska aveva dimostrato un carattere invidiabile rimontando dal -20 (48-28) in un secondo tempo quasi perfetto per i russi (solo 23 punti concessi). Ma i primi due quarti hanno fatto la differenza, quando il solo Holden aveva provato a fermare la incredibile vena realizzativa del Pao. Come abbiamo detto è stato premiato Spanoulis come Mvp, ma un discorso a parte lo merita Fotsis(un 4, anche questo un numero perfetto?). Ieri sera il greco è stato la vera spina nel fianco del Cska, con una continuità impressionante da oltre l'arco per un'ala grande. Oltre ai 13 punti, tutti messi a segno in momenti fondamentali della partita, ha messo insieme 8 rimbalzi ed una difesa straordinaria che ha annullato Smodis. Langdon (11 punti nel terzo quarto) e Siskauskas si sono svegliati troppo tardi, ma comunque la tripla della potenziale vittoria sbagliata rende merito al coraggio ed alla classe del lituano, capace di recuperare quasi da solo lo svantaggio nel quarto periodo. Da questa eurolega escono alcuni segnali da tenere in conto per il futuro. Il primo è che il Barcelona sarà (opinione personale) una delle due finaliste il prossimo anno; il secondo è che Khryapa (da 1 a 5 tutti numeri perfetti) diventerà uno dei giocatori più completi e determinanti in Europa (un 2.03 capace di difendere sul playmaker e sul pivot senza che si vedano differenze); altro segnale è il ritorno di Jasikevicius agli splendori di un tempo, anche se il minutaggio dovrà calare; se andra via Messina (altra opinione personale) il Cska farà molta fatica a raggiungere le final four nelle prossime stagioni.
Quello che resta è la quinta eurolega vinta dal Pao, e chissà che non diventi alche il 5 un numero perfetto.
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sabato 2 maggio 2009
Mamma li greci (Olympiakos 82 - Pao 84)

Che derby, che semifinale, che spettacolo. Dentro e fuori dal campo ieri sera si è visto di tutto, un grande spot per il basket. Attacchi molto effervescenti, anche grazie a difese da rivedere almeno nei primi due quarti, che hanno prodotto uno spettacolo non comune per una partita di questo valore. L'Olympiakos deve la sconfitta alla poca capacità dimostrata di adeguare la difesa all'attacco:infatti nei primi due quarti subisce tantissimo sotto canestro Pekovic e Batiste (nella foto); ma poi nel secondo tempo, adeguandosi in mezzo all'aria, si mostra troppo scoperto intorno all'arco consentendo a Jasikevicius e Spanoulis di mettere in mostra tutto il proprio talento. E proprio il play lituano a fare la differenza in fondo: chiude i primi due quarti con due punti all'attivo per poi prendere per mano la squadra nel terzo e soprattutto nel quarto periodo chiudendo con 18 punti e 5 assist, e soprattutto con un 4/6 da 3 micidiale. All'Olympiakos non sono bastati un Greer da 28 di valutazione ed un Papaloukas che gioca l'ennesimo ultimo quarto da protagonista. Ora per i biancoverdi c'è il Cska a separarli da un Eurolega che coach Obradovic vorrebbe mettere volentieri in bacheca. Ma non fatelo sapere ad Ettore Messina.
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Barcelona 78 Cska(uskas) 82
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venerdì 1 maggio 2009
Speciale final 4

In questi giorni i post pubblicati su questo blog saranno ovviamente dedicati alle final four di eurolega in corso di svolgimento a Berlino e le storie che saranno nascosta dentro questo week-end. 4 le contendenti al titolo: Cska Mosca (3 finali e 2 titoli consecutive), Barcellona, Panathinaikos e Olympiakos. A presto.
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